Un sostare nei giorni dell’epidemia – 33
Cliccando sul link qui sotto si apre un file con proposta per un momento di preghiera e riflessione (ved. i post precedenti per gli altri giorni).
Oggi è la Giornata mondiale della Terra
“… La divinità avvisa Adam: stia attento al suolo, se ne prenda cura o se lo ritroverà intossicato. In altra parte del racconto iniziale si pronuncia la consegna della terra ad Adam: «Per servirla e custodirla». I due verbi dell’ ebraico antico sono gli stessi del culto dovuto alla divinità, anch’ essa da servire e custodire. I traduttori aggirano l’ uguaglianza dei due verbi, ma così stanno le cose nella scrittura sacra: Adam e la sua specie stanno tra terra e cielo, e a loro spetta opera di congiunzione. Servire e custodire la terra, servire e custodire il cielo.
Sulla scorta di questa responsabilità s’ intende meglio la consegna del sabato. In ebraico vuol dire cessazione. È visto dalla parte della terra che smette di essere lavorata e non dalla parte dell’ uomo che fa festa. Perché il sabato è prima di tutto il riposo della terra. Le spetta un giorno su sette, un anno su sette.
Il sabato non appartiene all’ uomo né alla divinità, il sabato spetta alla terra. È il riconoscimento che siamo ospiti, non padroni di casa. È il rispetto dovuto al luogo comune e non licenza di schiamazzo”. (Erri De Luca)